Matteo Pasquetto, la nostra stella cadente
Mercoledì 11 maggio, alle ore 20.30, si è tenuto presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi dell'Insubria un incontro organizzato dal CAI e dalla famiglia di Matteo Pasquetto, guida alpina di Varese precipitato dal versante italiano del Monte Bianco il 7 agosto 2020. L'evento, grazie alla collaborazione della Fondazione Comunitaria del Varesotto, è stato organizzato con lo scopo di presentare il Fondo Casa Matteo Varese. Numerosi gli ospiti presenti, tra cui gli amici di Matteo, il Sindaco di Varese Davide Galimberti, gli Assessori Stefano Malerba e Nicoletta San Martino, e alcuni rappresentanti della Protezione Civile tra cui il comandante Paolo Cazzola.
A presentare, con il suo carisma, la battuta pronta e l'attenzione alla memoria della giovane guida alpina è stato il giornalista Gian Luca Gasca, accompagnato in questo viaggio dei ricordi da Matteo della Bordella e Luca Moroni, due alpinisti e grandi amici di Matteo, che si sono impegnati a ricordare la sua vita, la sua spensieratezza, la sua gioia, il suo spirito avventuriero e il suo sorriso che purtroppo si è spento troppo presto.
Ha iniziato il percorso per diventare guida alpina insieme al suo amico Luca Moroni che ricorda il loro splendido rapporto: “Non eravamo solo compagni di cordata, ma ci aiutavamo anche nel momento del bisogno al di fuori delle alture. Passavamo molto tempo insieme e ci univa un legame molto forte, quasi fraterno. Matteo ha sempre vissuto grandi emozioni ed avventure, nonostante all'inizio fosse un po' timido, ma in seguito ha fatto un deciso cambio di marcia”.
Matteo è riuscito a superare le difficoltà del percorso con la sua tenacia e la voglia di affrontare le sfide. Tutti i successi ottenuti sono il frutto del suo impegno costante e per questo lo si può considerare un simbolo, un’icona a cui ispirarsi.
FONDO CASA MATTEO
A parlare è poi il presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, Maurizio Ampollini: ”Credo sia una gran bella idea, qualcosa che nasce dai giovani e per i giovani attraverso la montagna. Ci è piaciuto perché è andato a coprire un segmento che fino ad ora non era stato rappresentato: penso che la nostra gente sia portata a donare e, nel momento in cui esiste un bel progetto dietro cui c'è una figura iconica, si ha la voglia di farne parte. Noi stasera lanciamo questa idea che deve continuare nel tempo. La strada non sarà sempre facile, ma con queste premesse sono sicuro che potrà essere percorsa affinché si impari a capire che gli obiettivi, per quanto grandi, possono essere raggiunti insieme facendo sempre qualcosa d'importante. In città la propensione al dono c’è, va incanalata, vanno dati progetti e idee che meritano e per me è un onore essere qui questa sera a presentare un'iniziativa del genere”.
LA FAMIGLIA La mamma Marina Consolaro, il papà Valter e il fratello Giona spiegano che il Fondo è nato con lo scopo di fare qualcosa non solo per i giovani ma soprattutto con i giovani, tra i quali, per esempio, Enrico Pagano, direttore d’orchestra che è stato supportato nella sua attività e che ha aiutato a far scoprire la possibilità di creare un fondo all'interno della Fondazione Comunitaria.
A sottolinearlo è proprio la mamma di Matteo: “Il motto che fa da traino è Giovani per i giovani e quello che vorremmo, avendo avuto la fortuna e avendola tutt'ora di avere due figli con un talento così chiaro anche se così diverso tra loro, è che tutti i giovani siano aiutati a scoprire quel talento che possiedono dentro di sé”.
I PROGETTI
Non mancano i progetti, sebbene ancora in bozza, che il Fondo Casa Matteo Varese sta iniziando a mettere in cantiere e che vedono coinvolto il nucleo mobile del pronto intervento del Dott. Cazzola, del quale si apprezza l'approccio educativo proprio con i ragazzi. Si stanno sviluppando poi dei progetti insieme all'Assessore Nicoletta San Martino, ma anche ai Lions Club e a Filippo Maroni, colonna portante di Happiness.
Marina Consolaro specifica: "L'idea è quella di rendere questo bando stabile nel tempo: tutte le volte che termina un quinquennio ci piacerebbe riuscire ad avere una borsa di studio da poter assegnare. Il senso della serata è proprio riuscire a raccogliere donazioni da investire in questo progetto. Matteo ce l’ha sempre fatta contando sulle proprie forze e il progetto nasce anche dall'idea che gli adulti dovrebbero lasciare più spazio ai giovani credendo però sempre in loro, affiancandoli come presenze importanti che li supportano comunicando messaggi istruttivi e non solo risposte preconfezionate".
Dinanzi a un grande dolore, ci si ritrova ad avere la forza di volontà per dare continuità all'esistenza di Matteo, per far sì che la sua vitalità, la sua energia e il suo ricordo rimangano ben impressi nella mente di tutti quei giovani che lo vedranno come esempio da seguire.
Ciao Matteo, ad accompagnarci in questa avventura ci saranno sempre la tua voglia di aiutare il prossimo e il luminoso sorriso che ti incorniciava il viso quando guardavi con soddisfazione le persone che accompagnavi sulle tue montagne.
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